Concorso – Etablissement médico-social Résidence Grande-Fontaine à Bex
Situazione
il progetto della nuova casa anziani si trova in un terreno prevalentemente alberato, all’entrata meridionale del paese di Bex, circondato dalle montagne. Sul sedime sono presenti alcuni edifici che verranno demoliti e un edificio rurale antico che invece resterà quale testimone del tempo. Questi elementi del paesaggio determinano le scelte progettuali. Il nuovo edificio si articola nella sua forma con un corpo alto che si allinea alla Route dell’Infirmerie per definirsi elemento d’entrata al paese, e un corpo più basso che si inserisce fra le chiome degli alberi esistenti per formare a nord una piazza rivolta verso il nucleo di Bex e a sud un giardino più riservato verso il quartiere abitativo limitrofo.
Organizzazione
Il programma è suddiviso in 3 unità di 32 residenti, 24 camere per un soggiorno corto e 12 posti per l’accoglienza temporanea. Al piano terra trovano posto l’entrata ubicata centralmente, le strutture intermediarie con gli spazi professionali, e la cucina con il ristorante e l’amministrazione. Tre accessi permettono la transizione tra gli spazi collettivi a quelli privati. La piazza arredata con un gioco d’acqua, panche, vegetazione e il ristorante, vuole essere zona d’incontro per il quartiere e invitare a trascorrere del tempo nel parco circostante in compagnia dei residenti.
Le tre unità di acompagnamento si trovano ai piani superiori, due al primo piano e la terza al secondo piano. A queste unità si accede con gli ascensori in prossimità della ricezione. Ogni unità dispone dei locali necessari al buon funzionamento dei reparti e un patio centrale garantisce luce fin nel cuore dell’edificio. Le stanze sono disposte a gruppi in modo da ottenere delle volumetrie che ricordano un nucleo di paese, con viste verso l’esterno in ogni direzione e un percorso che attraversa gli spazi svelando sempre nuove prospettive verso il paesaggio. I soggiorni e le sale da pranzo sono orientati in modo da avere ambienti, luce e viste diferenziati per garantire un’alta qualità di vita nella struttura. Le terrazze coperte completano questa qualità.
Le camere sono organizzate in modo da avere gli accessi arretrati, per formare una nicchie più privata quale elemento di transizione, all’interno si trova un atrio con guardaroba e l’accesso alla sala da bagno, e uno spazio di soggiorno che si affaccia sul paesaggio mediante una grande finestra fissa. A lato del vetro fisso il residente potrà affacciarsi all’esterno da una finestra apribile pannellata di dimensioni più contenute.
Le finestre sono ragguppate a due a due e formano in facciata una sequenza di occhiali che scrutano le montagne, il cielo e l’ambiente circostante.
La lavanderia si trova in posizione centralizzata al primo piano, mentre i locali tecnici sono ubicati al piano cantina. Da questo piano si può anche accedere al sotterraneo della struttura preesistente, attraverso un nuovo collegamento.
Ecologia del progetto
Il programma è concentrato in una tipologia compatta che permette la razionalità dell’utilizzo del suolo mentre la struttura a pilastri garantisce una grande flessibilità di utilizzo futuro.
Grande attenzione verrà prestata al dimensionamento dell’isolamento termico e degli elementi di rivestimento in modo da ottimizzare il bilancio globale dell’energia grigia e unitamente alla scelta del vettore energetico, la posa di pannelli solari sul tetto e l’impiego della ventilazione controllata si potranno minimizzare i consumi di energia.
Il comfort termico è garantito dall’inerzia del calcestruzzo impiegato per la struttura e i bris-soleil di facciata e dalle protezioni solari che riparano da un surriscaldamento dei locali.
Materiali
Le solette e i pilastri sono in beton e garantiscono una grande flessibilità, le facciate sono in legno e permettono la prefabbricazione e una riduzione delle tempistiche, i serramenti sono in legno metallo per le parti private, in alluminio per le zone pubbliche.
La facciata è in legno e risponde alla situazione in cui si trova il progetto, sia per la presenza del parco sia per una reinterpretazione della materialità dell’edificio tradizionale vodese. Il legno trova posto ampiamente anche all’interno dell’edificio, soprattutto nelle parti semi-private e private per sottolineare la convivialità e la familiarità del luogo e per relazionarsi con il parco circostante.
ARCHITETTURA:
Raffaele Cammarata architetto
collaboratrice: Mara Belèn Campisano
ARCHITETTO PAESAGGISTA:
Studio Bürgi, Architettura del Paesaggio
Paolo e Stephan Bürgi
Collaboratori: Paul Bürgi, Manola Bürgi, Chiara Pradel